lunedì 19 dicembre 2011

Libri per bimbi sotto l'albero!

Quest'anno festeggeremo il Natale con tanti bimbi! E' la prima volta dopo tanti anni...
Sul tavolo della mia cucina c'è una sostanziosa pila di libri da impacchettare con carta natalizia per bimbi, fiocchi colorati e bigliettini con pinguini.
Ho pensato quindi di riprendere il mio blog, abbandonato da alcuni mesi, con un breve elenco dei libri che ho scelto per i nostri bimbi belli!



Whisky il ragnetto
Perchè Bia lo sente più volte al giorno...
perchè quando gliel'ho regalato lo ha stretto al cuore, esclamando "il mio preferito"...
e per le illustrazioni di Sophie Fatus!
Whisky il ragnetto, disegni di Sophie Fatus, musica di Maurizio Fabrizio, Lorenzo Tozzi, Gallucci, 2011


Ti regalo la luna
Il testo è a tratti un pò sgangherato, non so se dipende dalla traduzione, ma le illustrazioni sono davvero molto carine. Il bimbo Pierre dall'originale francese diventa Riccardo e tenta di prendere la luna per regalarla alla sua mamma, perchè "nessuna è più bella di lei". Per farlo avrà bisogno dell'aiuto del papà, dei cugini, dei vicini e anche delle persone più lontane. La storia non sarà originale, ma conserva la sua poesia e, d'altra parte, la mamma è sempre la mamma (e anche "di mamma ce n'è una sola" e via discorrendo...).
Alice Brière-Haquet, Célia Chauffrey, Ti regalo la luna, Gribaudo, 2011


Che cos'è l'amore?
Il problema è sempre quello! E la domanda non diventa meno attuale con il tempo, nè con l'aumentare dell'età di chi se lo chiede. Spiegarlo ad una bimba è però un tema affascinante. Proprio il tema, ma anche il modo delicato di trattarlo, mi hanno fatto pensare ad un libro incantevole, "L'innamorato" di Rébecca Dautremer (edizioni Rizzoli 2008). La scrittura di Davide Calì e le bellissime illustrazioni di Anna Laura Cantone hanno anche una dolcissima ironia (e poi io adoro "Pipì Pupù e Rosmarina", ma questa è un'altra storia).
Davide Calì, Anna Laura Cantone, Che cos'è l'amore, Arka, 2011



Matilde e Orso
E' molto tenero, con illustrazioni classiche che raccontano molto di più del testo che le accompagna. Per dolci bimbe terribili! 
Freya Blackwood, Jan Ormerod, Matilde e Orso, LO éditions, 2011
 






Yumi
Bellissimo!
Yumi è il primo volume della collana Kokeshi della Panini, che comprende anche "Kimono" (2010) e "Aoki" (2011), della stessa autrice.
Annelore Parot, Yumi, Franco Cosimo Panini, 2010



Art & Max
E' un libro geniale, bellissimo, un fuoco d'artificio.
Per bambini fuori dagli schemi!
David Wiesner, Art & Max, Il Castoro, 2011





Frida e Diego
Libro straordinario, che abbiamo comprato per una nipotina intelligente e creativa.
La magia di Fabian Negrin crea un mondo onirico in cui Frida Kahlo e Diego Rivera bambini si ritrovano, attraverso una caduta in una tomba scavata di fresco (con richiamo al pozzo di Alice), nel Paese degli scheletri. Risaliranno alla vita grazie alla treccia nera di Frida, opposto della bionda treccia di Raperonzolo, che serviva a scendere alla vita. Tra i due bimbi ci sono già le dinamiche amorose e i tradimenti dei due grandi pittori e le tavole di Negrin reinterpretano il loro mondo pittorico.
Fabian Negrin, Frida e Diego. Una favola messicana, Gallucci, 2011





Cielo bambino
Infine, questo è talmente bello, che mi sa che me lo tengo!!!
Alessandro Riccioni, Alicia Baladan, Cielo bambino, Topipittori, 2011

lunedì 14 novembre 2011

tutto il giallo che c'era

Come si fa a ripartire da un vuoto? Vuoto di luce, di energia, di allegria, di tutti i toni del giallo.
Ovunque tu sia, tutti si girano a guardarti incantati. E quando inizi a ridere, tutto si colora di tutti i toni del giallo. Qui ci hai lasciati senza.


Vincent Van Gogh, Campo di grano, Arles 1888


venerdì 15 luglio 2011

Lunga pausa e... buone vacanze!

E' tanto che non scrivo, ma a volte la vita richiede un pò più di attenzione e la rete può attendere!
Forse tornerò a scrivere per me e per Bia, quando avrò di nuovo un pò di tempo e un pò di spazio fisico e mentale...

Ad ogni modo, buone vacanze e a presto!!!

Norman Rockwell, Spring Flowers, 1969

martedì 31 maggio 2011

La recensione su Centostorie

Centostorie mi ha fatto l'onore di pubblicare la mia recensione della Pimpa e la mela volante sul suo blog!
Mi farebbe davvero piacere vincere il bel libro in palio per la recensione più votata! Votatemi!!!!

sabato 28 maggio 2011

Mamma guadda, è bello bellissimo!


Mamma guadda, è bello bellissimo!

Così Bia ha commentato quando le ho mostrato la dedica di Simone Rea sulle pagine delle Favole di Esopo (ed. Topipittori). Ieri sono tornata a casa molto soddisfatta del mio bottino e davvero felice di aver incontrato Simone Rea al banchetto della libreria Centostorie. Le dediche di Simone Rea non sono una semplice firma, ma una vera e propria nuova illustrazione che regala a chi gli porge il libro...
E io sono ancora in pieno brodo di giuggiole!!!!!

domenica 22 maggio 2011

Simone Rea alla Casina di Raffaello

Oggi abbiamo portato Bia a Villa Borghese e ci siamo intrattenuti a lungo nella Casina di Raffaello, luogo meraviglioso per i bimbi, ludoteca comunale con bellissima libreria annessa. E' veramente un posto magico, che avrei voluto esistesse quando ero piccola e dove vengono organizzate moltissime attività per bambini dai tre anni in su. Bia è ancora troppo piccola, ma abbiamo comunque sfruttato appieno la sala lettura, dove si possono leggere liberamente libri per bambini, sedendo su tappeti, cuscini e morbide ciambelle. Noi ci siamo dedicati alla lettura dei libri di Leo Lionni, che a casa non abbiamo e che dobbiamo al più presto acquistare in blocco!

La Casina di Raffaello, Villa Borghese, Roma, interno

Ma io ero alla Casina di Raffaello soprattutto per un motivo: volevo vedere la mostra di Simone Rea, Uomini e altri animali, che sarà lì fino al 3 luglio (biglietto € 5,00).

Le tavole di Simone Rea mi hanno colpito tantissimo. Sono bellissime. Ogni disegno è perfetto.
Premettendo che non sono un'esperta, nè un critico d'arte, e che da poco mi sono avvicinata al mondo dell'illustrazione, provo a riportare semplicemente le mie impressioni ed emozioni.

Simone Rea, Il sole e le rane,
illustrazione per Favole di Esopo, edito da Topipittori, 2011

Mi piace tantissimo come disegna Simone Rea, mi piace la tecnica, la scelta dei colori, l'equilibrio, la staticità, la bidimensionalità delle campiture, la mancanza di ombre, la matericità dei graffi che loro sì definiscono tridimensionalità.
Le superfici sono ognuna perfettamente definita, ognuna un mondo a sè, in perfetto equilibrio con le altre. E poi gli occhi fissi, rotondi, degli animali dal corpo umano portano le immagini ad un'astrazione assoluta, pur essendovi tanta tenerezza e umanità proprio nell'essere attoniti di quegli sguardi.

Avevo visto alcuni disegni di Simone Rea in internet e li avevo trovati molto belli, ma vederli dal vivo mi ha completamente conquistata. Vorrei poterli rubare tutti!

Non potendo rubare, perchè ho ancora un pò di senso etico e devo anche fare da esempio a mia figlia, mi sono accontentata di comprare la bellissima edizione delle Favole di Esopo, edita da Topipittori.


Il passaggio dalla tavola reale vista lì in cornice alla tavola stampata è inizialmente traumatico! Ovviamente diventa meno leggibile la matericità del colore. Inoltre, erano così belle senza testo... Il testo, benchè inserito con criterio e grande eleganza da un editore che produce piccoli capolavori, va inevitabilmente a riempire delle campiture di colore, che dal vivo era un gran piacere guardare. Ogni superficie è lavorata con cura e attenzione. Quelle grandi superfici prive di personaggi e riempite solo dal colore erano probabilmente già pensate per l'inserimento del testo, eppure hanno una forza autonoma, che rende più interessanti gli equilibri visivi.


In un secondo momento, seduta su una panchina del parco, mentre Bia fissava con dedizione ed entusiasmo delle macchinine che giravano in tondo, supportata dalle braccia paterne (viva la domenica!), mi sono goduta la lettura delle favole accompagnate dalle illustrazioni di Rea. Ho allora potuto apprezzare il modo in cui sono state interpretate, quanto ci fosse di attinente e quanto fosse nato dalla libera fantasia dell'illustratore.

A me piace molto disegnare. Non mi sogno neanche di arrivare a dipingere così, ma per me è stata comunque una grandissima lezione...

Ora attendo venerdì 27 maggio, quando spero di riuscire a far dedicare a Bia la mia copia del libro, all'incontro con Simone Rea, organizzato dalla Tribù dei Lettori e dalla Libreria Centostorie in piazza San Giovanni Bosco dalle ore 17.00.


Link
http://www.casinadiraffaello.it/
http://simonerea.blogspot.com/
http://topipittori.blogspot.com/2011/05/uomini-e-altri-animali.html
http://www.topipittori.it/it/catalogo/favole
http://www.lefiguredeilibri.com/2008/11/01/simone-rea-dal-testo-allillustrazione-la-tecnica/
http://www.tribudeilettori.it/
http://www.centostorie.it/index.php
http://www.centostorie.it/public/wordpress/?p=2845#more-2845

venerdì 20 maggio 2011

un pò di me

Oggi Bia è andata dai nonni.
Appena chiusa la porta dietro le sue piccole spalle, ho avuto un terribile attacco di nostalgia.

Poi, ho iniziato a disegnare.
E ho dimenticato di pranzare, ho dimenticato di stendere i panni in lavatrice, ho dimenticato anche di spegnerla la lavatrice, ho dimenticato i giocattoli sparsi per terra per tutta la casa, ho dimenticato i cuscini del divano fuori posto, ho dimenticato il letto mezzo sfatto, ho dimenticato di farmi la doccia, ho dimenticato di non aver ancora fatto il cambio di stagione, ho dimenticato di fare il pane per stasera.

Ma non ho mai dimenticato la mia piccolina, che ispira ogni mio disegno.

Ora ho le mani incrostate di colori acrilici, che mescolo direttamente sulla mia mano sinistra, dimenticando anche di essere allergica al blu cobalto, colore che uso più di tutti. E ora vado a lavarmi le mani, mangio qualcosa, stendo i panni, faccio il pane, sistemo il letto e il divano, mi faccio una doccia. Il cambio di stagione per me è un bel pò più complesso... uff...

Farò tutte queste cose e poi andrò dai miei suoceri, a riprendermi il piccolo vortice che ha stravolto la mia vita! E senza la quale i miei disegni non sarebbero gli stessi!

lunedì 16 maggio 2011

pronazione dolorosa arto superiore

Ieri sera, di ritorno da un magnifico week-end a Gaeta con i nonni, che era l'argomento di cui avrei preferito parlare, ci siamo presi un bello spavento!

Eravamo in ascensore. A Bia piace giocare con le porte e chiuderci fuori. Quando le è stato impedito di procedere con questa lodevole attività, sono partiti i capricci. Ha quindi tentato di lanciarsi a terra, con la faccina sul pavimento, che durante il week-end doveva essere stato percorso da chissà quante scarpe.
Da mamma schizzinosa, ma anche consapevole dei fastidi (provati personalmente) che può provocare ad esempio un helicobacter pilori, ho afferrato al volo una manina per tirare la bambina recalcitrante verso l'igiene e la posizione eretta.

Non fatelo mai! Non tirate mai il braccino di un bimbo, non giocate a vola vola facendolo ondeggiare sui suoi piccoli arti superiori, non cercate di fargli prendere una direzione invece di un altra tirandolo per una manina. Rischiate la "pronazione dolorosa arto superiore", la diagnosi riportata sulla cartella clinica di pronto soccorso che ora si trova sulla mia scrivania.

Io le ho provocato questa cosa al braccio destro.
In sostanza, la piccola ha iniziato a piangere e a tenere il braccino immobile contro il corpo,con la manina rivolta verso il basso. Quando si cercava di toccarglielo, piangeva. Siamo andati immediatamente al pronto soccorso.

Norman Rockwell, Doctor and Doll, 1942

Per fortuna, nessuna attesa. L'ortopedico ha fatto una manovra molto rapida, che serve a rimettere l'osso nella sua sede. Poi ci ha detto di aspettare qualche minuto in una sala d'attesa (per fortuna vuota). Subito Bia ha tirato su il braccino e con aria stupita ha detto: "Bua non sc'è più! Grazie, siore". Poi ha iniziato ad agitarlo su e giù come un paperotto e ha continuato a farlo per almeno dieci minuti, tutta contenta.

Il siore, cioè il medico, ci ha richiamato, ci ha spiegato che si trattava di una sublussazione, una patologia frequente nei bimbi di questa età, e ci ha avvertiti che potrà ricapitare. Ci ha poi mostrato la semplice manovra per rimettere il braccino a posto. Se non dovessimo riuscire, dobbiamo tornare al pronto soccorso.

Usciti dall'ospedale, ho ricominciato a respirare...

sabato 14 maggio 2011

Preraffaelliti: una domenica al museo... con Bia

Provo a ricostruire il post che Blogger mi ha eliminato, dopo aver fatto tanta fatica! Per fortuna ho buona memoria, anche se solo a breve termine.

Domenica scorsa siamo andati a vedere la mostra sui Preraffaelliti alla Gnam di Roma. Come promesso ad Owl, m'improvviso critico d'arte e riporto le mie impressioni!

Dante Gabriel Rossetti, Venus Verticordia, 1864-1868

La prima cosa che mi ha colpito è stata il museo praticamente deserto la domenica sera. Credo che se avessi scelto la mostra di Tamara de Lempicka al Vittoriano avrei dovuto fare la fila (infatti cercherò di andarci durante la settimana, in un giorno feriale). Probabilmente è dovuto al fatto che alla Gnam bisogna andarci apposta.

Poi, ho capito che portare Bia in un museo può voler dire girare in tondo sulla rampa che porta alla toilette per una buona mezz'ora (per fortuna a questa attività divertente si è dedicato il suo papà!).

Altro problema è che se le piace un quadretto può decidere di volerlo prendere e portarselo a casa (avrei voluto farlo anche io) e pare che non si possa fare.

La mostra è bella e la Gnam fornisce gratuitamente un piccolo depliant che funge da guida e da promemoria. Ci sono tre vedute di William Turner, che è sempre un gran piacere guardare a lungo da distanze diverse, per stupirsi di come macchie quasi astratte nell'allontanarsi si trasformino in figure umane, paesaggi e monumenti. Turner riesce a dipingere l'atmosfera... una specie di magia!

William Turner, L'Arco di Costantino, 1835
La parte centrale della mostra è allestita tra bianchi archi ogivali, che ricreano una chiesa gotica, o meglio neogotica. Vi sono presenti soprattutto tele di Edward Burne-Jones e di Dante Gabriel Rossetti. Del primo è molto bello un San Giorgio e il Drago, dell'altro spicca la sontuosa Venus Verticordia, scelta non a caso per manifesti e copertina del catalogo.

Edward Burne-Jones, San Giorgio e il Drago, 1870-1872

A me e a Bia è piaciuto moltissimo un quadretto luccicante d'olio di Albert Moore, Perle, dipinto con colori da conchiglia, nel quale le figure umane si uniformano alla scansione geometrica dell'ambiente in cui sono inserite. E' questo quello che Bia voleva toccare a tutti i costi e che io avrei messo volentieri nella rete del passeggino. Non ho trovato una riproduzione che renda a dovere le sue qualità perlacee.

Albert Moore, Perle, 1875

A me piace molto anche William Waterhouse, del quale ho un piccolo catalogo e che era presente alla mostra con una Psiche apre la scatola d'oro.

William Waterhouse, Psiche apre la scatola d'oro, 1903

Interessante è la sala dedicata agli artisti italiani che sono stati a loro volta influenzati dai preraffaelliti, anche se sono presenti solo poche tele di Previati e De Carolis. In questo senso la mostra è uno spunto per chi volesse poi approfondire, così come l'ultima sala, dove ci sono alcune opere dei maestri italiani che ispirarono i preraffaelliti, a partire da un prezioso Giotto mostrato sottovetro.

Mi permetto una nota eretica, da utente non esperto, per quanto appassionato. A parte alcune eccezioni, le opere preraffaellite funzionano quasi meglio riprodotte, quando l'assenza di pennellate regala loro bidimensionalità, che insieme alle dimensioni ridotte fa loro assumere la forza di lussuose illustrazioni da romanzo cavalleresco. Più che al medioevo, a me fanno pensare a salotti romantici e vittoriani e a giardini inglesi con rose antiche e profumate.

Perdono invece senza appello nel confronto con una Madonna con Bambino del Perugino, presente nell'ultima sala. Questa sì va vista dal vivo, perchè le riproduzioni non rendono giustizia allo splendore del colore e alla dolcezza delle pennellate che accarezzano il volto della Madonna.

Pietro Vannucci detto il Perugino,
Madonna col Bambino, 1497
 Ad ogni modo, il vero problema alla fine è stato recuperare Bia che correva felice nella Gnam, tra opere di Fontana e Capogrossi, in sale per le quali non avevamo pagato il biglietto!

lunedì 9 maggio 2011

Addio pappolino!!!

Già da due o tre settimane abbiamo iniziato l'educazione al vasino!
Bia la mattina va allo Spazio Bebi, cioè un asilo dove resta solo tre ore, per giocare. Vado a riprenderla alle 13.00, mangia (se mangia), fa il suo pisolino per un'oretta. Quindi, per tutto il pomeriggio resta senza pannolino e lo rimette per la nanna. In questo lasso di tempo, io provo a metterle mutandine e pantaloncini, ma il più delle volte se li toglie e scorrazza in lungo e in largo tutta nuda, provocando grande tentazione per morsi e pizzicotti!
L'addio al pannolino, che lei chiama pappolino, procede, anche se con pasticci e laghetti sparsi per la casa. Ogni volta che Bia riesce a fare la pipì nel vasino, è festa grande!!!!
Ci vuole tanta pazienza, perchè il bimbo non capisce subito quale sia il motivo per correre in bagno, invece di farla lì dove si trova, come ha sempre fatto.
La cosa, però, inizia a dare le sue soddisfazioni. Bia riesce ormai a fare la pipì quasi sempre nel vasino e a non alimentare i cesto dei panni sporchi! Per cose più impegnative serve ancora il pappolino. Per fortuna abbiamo degli orari abbastanza precisi. Quando non rispetta l'orario, le può capitare di togliere le mutandine (motandijee) lì dove si trova, per lasciar cadere... ehm.. sorprese.
Ma abbiamo solo 26 mesi e siamo già bravissime! E quindi credo sia giusto festeggiare con un post.
Addio pappolino, viva le motandijee!

sabato 30 aprile 2011

La Marelle

La Marelle è una società francese che produce oggetti poetici da cartoleria illustrati! Su quaderni, valigette, spille appaiono figurine meravigliose, concepite da vari illustratrori.
Io ho trovato alcuni di questi oggetti fantastici in un negozio che si trova al centro di Roma, La Chiave (largo delle Stimmate).
Vi ho comprato una valigetta disegnata da Adolie Day, illustratrice davvero raffinata, e una cartellina di M.lle Heloise, che ha "illustrato" anche tutti i miei pensierini natalizi per le amiche.


Valigetta La Marelle, con illustrazione di Adolie Day,
incastonata nel disordine, che io amo definire artistico, della Casa di Bia
Incuriosita, ho cercato in internet e nel sito ho scoperto un mondo di meraviglie. In questo momento vi stanno pubblicizzando una bellissima edizione speciale di prodotti illustrati dall'italiana Nicoletta Ceccoli, della quale consiglio anche un libro per bambine (anche grandi come me), La bambina nel castello dentro il museo, scritto da Kate Bernheimer e illustrato dalla Ceccoli per le edizioni Arka.
Qui lo potete sfogliare!

Kate Bernheimer, Nicoletta Ceccoli,
La bambina nel castello dentro il Museo,
Arka, 2009 
Apro una parentesi per dire che Nicoletta Ceccoli disegna bimbe bellissime e inquietanti, che ricordano quelle presenti nelle fotografie vittoriane, alla Lewis Carroll, un pò fantasmi, un pò lolite. In questo libro, però, l'inquietudine, che comunque è presente, cede il posto d'onore ad una dolcezza materica, ad un mondo caramelloso, che sembra venir fuori dalla carta e fa venire voglia di addentarlo. E poi bottoni, dadi, caramelle, trottole e colonne a forma di birilli. Bimbe smontate e rimontate con oggetti e pezzi di animali. Il mondo onirico di Nicoletta Ceccoli è complesso e pieno di rimandi colti. A me piace proprio tanto e la cosa incredibile è che Bia a due anni ci si trova perfettamente a suo agio.


Tornando a La Marelle, mi sono innamorata di una spilla fantastica di Chloé Rémiat che ho visto nel sito, ma le spese di spedizione dalla Francia ne raddoppiano il prezzo!!!
Mi toccherà ordinare tante tante cose per distribuire le spese sui vari articoli... mmm... Sì, mi sembra una buona strategia!!!

giovedì 28 aprile 2011

Dal lettone al lettino (e ritorno)

Da circa un mese o forse poco più, Bia ha iniziato a dormire nel suo lettino, in modo un pò personalizzato.

Illustrazione di Samantha Enria per
Lucia Panzieri, I bambini della nanna, Lapis, 2006 

Per due anni, dalla nascita, aveva sempre dormito nel lettone, tra mamma e papà.
Fin dalla prima notte a casa, l'ho tenuta accanto a me perchè era l'unico modo per riuscire a dormire: avevo il terrore che smettesse di respirare all'improvviso e averla vicina mi tranquillizzava. Inoltre, mi risultava comodo per allattarla di notte. E poi era così morbida, calda e profumata, così tenerella che... non sono più riuscita a metterla nel suo lettino!

Gustav Klimt, Le tre età della donna, 1905, particolare

Crescendo il piccolo bebè si è trasformato in una specie di bisonte, che notte dopo notte ha iniziato a spingere i suoi poco augusti genitori verso gli spigoli del materasso.
Al compimento dei due anni, il piacere di averla accanto era ormai stato vinto dalla necessità di dormire!

Nicoletta Costa, Giulio Coniglio fa la nanna,
Franco Cosimo Panini, 2008

La strategia è stata quella di mettere il lettino accanto al letto.
Le prime volte la fanciullina giocava saltando con foga da un letto all'altro nel momento in cui tentavo invano di creare riti tranquillizzanti della buona notte, con libri cartonati che volavano verso l'alto e per lo più ricadevano sul mio naso. Se però provavo a metterla lì per dormire si arrabbiava tantissimo. E si arrabbiava tantissimo anche se ci si ritrovava nel cuore della notte, sentendosi giustamente vittima di un malevolo inganno.
Subdola, ho continuato a mettercela, con cautela e terrore di svegliarla, una volta addormentata profondamente, ma solo per metà della notte. Quando si svegliava, la trascinavo accanto a me nel lettone e lì restava.

Tamara de Lempicka, La dormeuse (Kizette), ca. 1933
Un pò alla volta si è abituata a trovarsi nel suo lettino e ha iniziato ad apprezzare la cosa. Ne sono certa perchè ora rotola da sola nel lettino dopo aver fatto il pieno di Mammapappa (un paio di volte nel corso della notte).
Se sta male o fa brutti sogni  resta nel lettone. Applicando totale elasticità, faccio scegliere a lei dove dormire e devo dire che ormai preferisce rotolare nel suo lettino, soluzione che, a quanto pare, risulta più comoda anche per lei.
Attendo con ansia il giorno in cui Bia dormirà tutta la notte senza interruzioni. E così anch'io!

Tamara de Lempicka, La Dormeuse, 1930
La riproduzione di questa meraviglia campeggia,
gigantesca e incorniciata, sopra il mio letto!

martedì 26 aprile 2011

piano piano

Dalle vacanze di Pasqua sono tornata con un bel libro da sfogliare con Bia...
Piano piano. E' un libro tenero tenero, con animaletti batuffolosi, ma anche un pò cupi nella scelta del segno e dei colori, che piace soprattutto alla mamma di Bia!
Ogni tavola va osservata con attenzione per scoprire che il tema principale è spesso in secondo piano, oppure spiegato con una serie di piccoli particolari...

Renata Liwska, Deborah Underwood, Piano piano, Rizzoli 2011.
"Ci sono tanti tipi di piano. Piano può essere delicato. Ma può essere anche rumoroso.
Piano può essere qualcosa di dolce e morbido che ti aiuta a fare la nanna".

A Bia invece piace tantissimo il suo nuovo libro, Storie Piccole, della collana ZEROTRE (Franco Cosimo Panini). E' il primo libro che le compro di questa collana, che ha vinto il Premio Andersen 2009 per il "miglior progetto editoriale". Ammetto che inizialmente la copertina non mi attraeva moltissimo. Non so perchè... ora che la guardo mi sembra molto carina... Forse mi dava l'idea di prodotto per bebè e per me un libro illustrato non dovrebbe dar troppo l'idea di "prodotto", anche se senza dubbio lo è, ma più di un piccolo oggetto d'arte o d'artigianato.
Penso che ora però comprerò degli altri libri della stessa collana. E' veramente un bel libro e a Bia già lo adora.

Chiara Carminati, Anna Maria Curti, Storie Piccole,
Franco Cosimo Panini, 2008

Indecisi se comprare questo oppure Tiritere, che aveva un piglio più artistico, ha avuto ragione il Maritino nello scegliere Storie Piccole. Vi sono presenti immagini che richiamano temi per Bia quotidiani o riconoscibili e ora non possiamo più leggerglielo, perchè vuole leggerselo da sola. Si siede con il libro in grembo e inventa storie guardando le figure.
Mi piace molto anche il fatto che, in maniera attualizzata, la scansione di testo e immagini mi ricorda un pò i vecchi giornalini per bambini.
In una delle storie presenti nel libro, una nonna canta una canzoncina ad una bimba, mentre le massaggia i piedini. Ora io e Bia la cantiamo di continuo, mentre le massaggio i piedini, con una musica inventata sul momento...

Piedi di panna piedi di pane
salti da grilli salti da rane
piedi di pane piedi di panna
morbidi passi morbida nanna

lunedì 18 aprile 2011

Love animals (LAV)

Al supermercato ho trovato un volantino della LAV, dove è presente un elenco delle aziende cosmetiche che hanno aderito allo standard internazionale sullo Stop ai test sugli animali.

Riporto dal sito della LAV: 

Le aziende che hanno aderito allo Standard riportano sulla confezione dei propri prodotti la dicitura “Stop ai test su animali. Controllato da ICEA per LAV.”
Le aziende che hanno ottenuto l’adesione inoltre possono riportare insieme alla dicitura il logo creato dalla Coalizione Europea contro la Vivisezione che vedi qui accanto.
Tutte le aziende presenti in questa guida sono state approvate dalla LAV e controllate da ICEA, l’Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale, una società indipendente di auditing che garantisce la conformità delle aziende ai principi dello Standard. 

La prima cosa che mi ha lasciato sorpresa è che la lista, almeno per il momento, non è lunga.
La seconda è che delle varie aziende italiane ne conosco una soltanto, mentre di quelle straniere ne conosco un paio. Questo vuol dire sicuramente che non sono un'esperta di prodotti cosmetici, ma anche che la quasi totalità delle aziende che conosco e che utilizzo non aderisce a questa sacrosanta abitudine di non uccidere e torturare animaletti, che non sapevano di avere la cellulite e che si sentivano affascinanti anche senza il rossetto del colore di moda questa primavera.
Ecco un'altra scelta etica da aggiungere alle piccole attenzioni quotidiane nel fare shopping... Che fatica! L'ideale sarebbe che le leggi si adeguassero a ciò che è giusto e che le aziende fossero politicamente corrette! Però di solito non è così e non possiamo lamentarci e aspettare sempre che le cose le risolva qualcun altro. Un pò di attenzione possiamo farla anche noi...

Ah, io ho firmato la petizione on line della LAV.

mercoledì 30 marzo 2011

Un buon non-compleanno a me!!!!

Oggi non è il mio compleanno, ma domani sì!
E domani spero di essere molto impegnata e di non avere il tempo di scrivere sul blog.
In effetti non ho fatto programmi, ma avrei dovuto... Devo quindi subito pensare a un luogo dove andare, dove fuggire per non farmi trovare quando arriveranno a casa mia tutte le domande su chi sono, dove vado e via discorrendo.
I compleanni, si sa, sono momenti di bilanci, specie dopo una certa età...

Segno zodiacale della Bilancia, XV sec.

Quindi tiro fuori ora la bilancia e domani me ne vado a fare un picnic in un parco con Bia e Maritino, sperando in un tempo clemente (ora grandina)!

Salvo Caramagno, La Famiglia nell'Aranceto

Allora, chi sono io? In questa fase della mia vita sono soprattutto la mamma di Bia, c'è poco da fare, non riesco ad avere tempo per essere molto altro. Siamo in una fase elaborata, in cui lei richiede tanta attenzione e io sono spesso sopraffatta. Però mi piace tanto essere la sua mamma. Dovendo ingannare il tempo in attesa che termini l'arco temporale della mia vita, fare la mamma di Bia mi sembra uno dei modi migliori.


Norman Rockwell, Bedtime, 1923.
Questa illustrazione è stata pubblicata sulla copertina di "The Literary Digest"
esattamente 50 anni prima che io nascessi, nello stesso giorno (31 marzo)!
Come sono emozionanti questi piccoli inganni
che i numeri fanno al nostro cervello!

In quest'ultimo periodo io e Maritino stiamo faticosamente cercando di ritagliarci delle serate da passare da soli a fare cose belle, ma per lo più moriamo di sonno e passiamo il tempo a parlare di Bia. Forse c'è un tempo per ogni cosa.

Pierre Auguste Renoir, Dance at Bougival, 1883

Questo non cambia il legame fortissimo che c'è tra noi, la complicità, il fatto di sapere che siamo una famiglia e che lo eravamo anche prima che arrivasse la piccola imperatrice.

Diego Rodríguez de Silva y Velázquez,
Ritratto dell'infanta Margherita
(L'infanta Margherita a tre anni), 1653
Nel tempo libero, sto affrontando una nuova avventura, un pò magica. Mi sto dedicando all'illustrazione per l'infanzia. Al momento si basa sul fare più assenze che presenze al mio corso serale di illustrazione, sul comprare libri meravigliosi e su un vago girovagare in internet per raccogliere informazioni. Il tempo per disegnare sul serio poi è troppo poco. Ma quando riesco a dedicare due ore di seguito al disegno, sono concentrata e felice. Spero nel tempo di incrementare questa attività e di realizzare qualcosa di cui essere abbastanza orgogliosa.

M.C. Escher, Mani che disegnano, 1948

Quindi, dove vado? Non lo so, non l'ho mai saputo, ma è davvero interessante scoprire di volta in volta dove mi trovo. Non ho un particolare piacere nel ricordare il passato (anche se mi ci sto rappacificando) e quindi il mio bilancio si ferma al presente. Il futuro mi affascina molto e spero sempre che riservi bellissime sorprese. Il presente è spesso faticoso, ma tutto sommato vivo in un discreto accordo con me stessa e sento la mia vita coerente con chi mi sembra di essere.

Aries, XV sec.
Sono stata brava! Ho fatto un bel bilancio positivo, perchè oggi ho tutti gli astri ben posizionati nel segno... Quando ho la luna storta, mi tengo ben lontana dal computer!

giovedì 24 marzo 2011

Nessun dubbio


Chi èèèè?
E' la sorellina di Sofia.
Ahhhh!
Tu non ce l'hai una sorellina. Vuoi una sorellina, Bia?
No! Cracker!

Le ho subito dato un cracker...

mercoledì 16 marzo 2011

Uova felici

Qualche anno fa io e Maritino abbiamo iniziato a comprare solo uova biologiche. Non lo facevamo per la nostra salute, ma per misericordia nei confronti delle povere galline. Licia Colò mi aveva informato che le uova biologiche sono fatte da galline felici, che hanno un tot di prato in cui saltellare libere da pensieri negativi. L'idea di gabbie strapiene di povere gallinelle, prive anche della possibilità di poggiare le zampette sul terreno, mi faceva orrore. E' chiaro, poi, che una gallina felice fa un uovo felice, pardon... sano!

Un giorno, poi, nella casa di montagna dei miei suoceri, ho passato la notte sveglia a sentire i pianti di una mucca, alla quale era stato strappato il suo vitellino, per portarlo al macello. Nella stessa ottica delle uova felici, quindi, ottica ecologista, ambientalista, ma soprattutto di grande pena per i piccoli delle mucche, abbiamo smesso di mangiare vitello e in generale carne di cuccioli (ma già avevo orrore per la carne di conigli, capretti, agnellini e anche per quella dei cavalli, che a Salerno non li mangia nessuno). Un pò alla volta il nostro consumo di carne si è ridotto a circa una volta a settimana (ma sono esclusi gli omogeneizzati di Bia, che mangia carne almeno tre volte a settimana).

Adesso abbiamo iniziato il nostro boicottaggio casalingo nei confronti dell'olio di palma (che si nasconde anche sotto la dicitura "grassi vegetali" presente nell'elenco degli ingredienti). Non ci sono prove certe sui possibili danni alla salute provocati dall'olio di palma, ma è certo che molte associazioni ambientaliste ne osteggiano l'utilizzo per i danni che provoca all'ecosistema.


Palma ad Antigua
(giugno 2007, viaggio di nozze!!!)
  L'olio di palma è presente in biscotti e merendine industriali di tutte le marche! Al supermercato, dopo attenta ricerca, abbiamo promosso solo alcuni tra i biscotti di Gentilini, fatti col burro.

Abbiamo provato, quindi, a varcare la porta di uno dei supermercati di biologico che si stanno diffondendo per Roma e abbiamo fatto scorte di merendine per Bia. Anche lì alcune merendine e biscotti sono fatti con olio di palma, quindi anche lì abbiamo dovuto selezionare. Abbiamo scoperto il Farro Cake al Cioccolato della Probios. E' buonissimo e sto pensando di provare a farlo anche in casa.
Visto che eravamo lì, abbiamo deciso di provare anche le passate di pomodoro biologiche e abbiamo potuto constatare che sono più buone. Leggendo le etichette delle scatole di pomodori, è impossibile capire la provenienza della materia prima e spesso i campi di pomodori sono vicini a discariche dove si sversa di tutto. E allora stiamo lentamente scegliendo di mangiare in modo più sicuro, sostenibile, umano.

Ma...perchè costa tutto così tanto?????