sabato 30 aprile 2011

La Marelle

La Marelle è una società francese che produce oggetti poetici da cartoleria illustrati! Su quaderni, valigette, spille appaiono figurine meravigliose, concepite da vari illustratrori.
Io ho trovato alcuni di questi oggetti fantastici in un negozio che si trova al centro di Roma, La Chiave (largo delle Stimmate).
Vi ho comprato una valigetta disegnata da Adolie Day, illustratrice davvero raffinata, e una cartellina di M.lle Heloise, che ha "illustrato" anche tutti i miei pensierini natalizi per le amiche.


Valigetta La Marelle, con illustrazione di Adolie Day,
incastonata nel disordine, che io amo definire artistico, della Casa di Bia
Incuriosita, ho cercato in internet e nel sito ho scoperto un mondo di meraviglie. In questo momento vi stanno pubblicizzando una bellissima edizione speciale di prodotti illustrati dall'italiana Nicoletta Ceccoli, della quale consiglio anche un libro per bambine (anche grandi come me), La bambina nel castello dentro il museo, scritto da Kate Bernheimer e illustrato dalla Ceccoli per le edizioni Arka.
Qui lo potete sfogliare!

Kate Bernheimer, Nicoletta Ceccoli,
La bambina nel castello dentro il Museo,
Arka, 2009 
Apro una parentesi per dire che Nicoletta Ceccoli disegna bimbe bellissime e inquietanti, che ricordano quelle presenti nelle fotografie vittoriane, alla Lewis Carroll, un pò fantasmi, un pò lolite. In questo libro, però, l'inquietudine, che comunque è presente, cede il posto d'onore ad una dolcezza materica, ad un mondo caramelloso, che sembra venir fuori dalla carta e fa venire voglia di addentarlo. E poi bottoni, dadi, caramelle, trottole e colonne a forma di birilli. Bimbe smontate e rimontate con oggetti e pezzi di animali. Il mondo onirico di Nicoletta Ceccoli è complesso e pieno di rimandi colti. A me piace proprio tanto e la cosa incredibile è che Bia a due anni ci si trova perfettamente a suo agio.


Tornando a La Marelle, mi sono innamorata di una spilla fantastica di Chloé Rémiat che ho visto nel sito, ma le spese di spedizione dalla Francia ne raddoppiano il prezzo!!!
Mi toccherà ordinare tante tante cose per distribuire le spese sui vari articoli... mmm... Sì, mi sembra una buona strategia!!!

giovedì 28 aprile 2011

Dal lettone al lettino (e ritorno)

Da circa un mese o forse poco più, Bia ha iniziato a dormire nel suo lettino, in modo un pò personalizzato.

Illustrazione di Samantha Enria per
Lucia Panzieri, I bambini della nanna, Lapis, 2006 

Per due anni, dalla nascita, aveva sempre dormito nel lettone, tra mamma e papà.
Fin dalla prima notte a casa, l'ho tenuta accanto a me perchè era l'unico modo per riuscire a dormire: avevo il terrore che smettesse di respirare all'improvviso e averla vicina mi tranquillizzava. Inoltre, mi risultava comodo per allattarla di notte. E poi era così morbida, calda e profumata, così tenerella che... non sono più riuscita a metterla nel suo lettino!

Gustav Klimt, Le tre età della donna, 1905, particolare

Crescendo il piccolo bebè si è trasformato in una specie di bisonte, che notte dopo notte ha iniziato a spingere i suoi poco augusti genitori verso gli spigoli del materasso.
Al compimento dei due anni, il piacere di averla accanto era ormai stato vinto dalla necessità di dormire!

Nicoletta Costa, Giulio Coniglio fa la nanna,
Franco Cosimo Panini, 2008

La strategia è stata quella di mettere il lettino accanto al letto.
Le prime volte la fanciullina giocava saltando con foga da un letto all'altro nel momento in cui tentavo invano di creare riti tranquillizzanti della buona notte, con libri cartonati che volavano verso l'alto e per lo più ricadevano sul mio naso. Se però provavo a metterla lì per dormire si arrabbiava tantissimo. E si arrabbiava tantissimo anche se ci si ritrovava nel cuore della notte, sentendosi giustamente vittima di un malevolo inganno.
Subdola, ho continuato a mettercela, con cautela e terrore di svegliarla, una volta addormentata profondamente, ma solo per metà della notte. Quando si svegliava, la trascinavo accanto a me nel lettone e lì restava.

Tamara de Lempicka, La dormeuse (Kizette), ca. 1933
Un pò alla volta si è abituata a trovarsi nel suo lettino e ha iniziato ad apprezzare la cosa. Ne sono certa perchè ora rotola da sola nel lettino dopo aver fatto il pieno di Mammapappa (un paio di volte nel corso della notte).
Se sta male o fa brutti sogni  resta nel lettone. Applicando totale elasticità, faccio scegliere a lei dove dormire e devo dire che ormai preferisce rotolare nel suo lettino, soluzione che, a quanto pare, risulta più comoda anche per lei.
Attendo con ansia il giorno in cui Bia dormirà tutta la notte senza interruzioni. E così anch'io!

Tamara de Lempicka, La Dormeuse, 1930
La riproduzione di questa meraviglia campeggia,
gigantesca e incorniciata, sopra il mio letto!

martedì 26 aprile 2011

piano piano

Dalle vacanze di Pasqua sono tornata con un bel libro da sfogliare con Bia...
Piano piano. E' un libro tenero tenero, con animaletti batuffolosi, ma anche un pò cupi nella scelta del segno e dei colori, che piace soprattutto alla mamma di Bia!
Ogni tavola va osservata con attenzione per scoprire che il tema principale è spesso in secondo piano, oppure spiegato con una serie di piccoli particolari...

Renata Liwska, Deborah Underwood, Piano piano, Rizzoli 2011.
"Ci sono tanti tipi di piano. Piano può essere delicato. Ma può essere anche rumoroso.
Piano può essere qualcosa di dolce e morbido che ti aiuta a fare la nanna".

A Bia invece piace tantissimo il suo nuovo libro, Storie Piccole, della collana ZEROTRE (Franco Cosimo Panini). E' il primo libro che le compro di questa collana, che ha vinto il Premio Andersen 2009 per il "miglior progetto editoriale". Ammetto che inizialmente la copertina non mi attraeva moltissimo. Non so perchè... ora che la guardo mi sembra molto carina... Forse mi dava l'idea di prodotto per bebè e per me un libro illustrato non dovrebbe dar troppo l'idea di "prodotto", anche se senza dubbio lo è, ma più di un piccolo oggetto d'arte o d'artigianato.
Penso che ora però comprerò degli altri libri della stessa collana. E' veramente un bel libro e a Bia già lo adora.

Chiara Carminati, Anna Maria Curti, Storie Piccole,
Franco Cosimo Panini, 2008

Indecisi se comprare questo oppure Tiritere, che aveva un piglio più artistico, ha avuto ragione il Maritino nello scegliere Storie Piccole. Vi sono presenti immagini che richiamano temi per Bia quotidiani o riconoscibili e ora non possiamo più leggerglielo, perchè vuole leggerselo da sola. Si siede con il libro in grembo e inventa storie guardando le figure.
Mi piace molto anche il fatto che, in maniera attualizzata, la scansione di testo e immagini mi ricorda un pò i vecchi giornalini per bambini.
In una delle storie presenti nel libro, una nonna canta una canzoncina ad una bimba, mentre le massaggia i piedini. Ora io e Bia la cantiamo di continuo, mentre le massaggio i piedini, con una musica inventata sul momento...

Piedi di panna piedi di pane
salti da grilli salti da rane
piedi di pane piedi di panna
morbidi passi morbida nanna

lunedì 18 aprile 2011

Love animals (LAV)

Al supermercato ho trovato un volantino della LAV, dove è presente un elenco delle aziende cosmetiche che hanno aderito allo standard internazionale sullo Stop ai test sugli animali.

Riporto dal sito della LAV: 

Le aziende che hanno aderito allo Standard riportano sulla confezione dei propri prodotti la dicitura “Stop ai test su animali. Controllato da ICEA per LAV.”
Le aziende che hanno ottenuto l’adesione inoltre possono riportare insieme alla dicitura il logo creato dalla Coalizione Europea contro la Vivisezione che vedi qui accanto.
Tutte le aziende presenti in questa guida sono state approvate dalla LAV e controllate da ICEA, l’Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale, una società indipendente di auditing che garantisce la conformità delle aziende ai principi dello Standard. 

La prima cosa che mi ha lasciato sorpresa è che la lista, almeno per il momento, non è lunga.
La seconda è che delle varie aziende italiane ne conosco una soltanto, mentre di quelle straniere ne conosco un paio. Questo vuol dire sicuramente che non sono un'esperta di prodotti cosmetici, ma anche che la quasi totalità delle aziende che conosco e che utilizzo non aderisce a questa sacrosanta abitudine di non uccidere e torturare animaletti, che non sapevano di avere la cellulite e che si sentivano affascinanti anche senza il rossetto del colore di moda questa primavera.
Ecco un'altra scelta etica da aggiungere alle piccole attenzioni quotidiane nel fare shopping... Che fatica! L'ideale sarebbe che le leggi si adeguassero a ciò che è giusto e che le aziende fossero politicamente corrette! Però di solito non è così e non possiamo lamentarci e aspettare sempre che le cose le risolva qualcun altro. Un pò di attenzione possiamo farla anche noi...

Ah, io ho firmato la petizione on line della LAV.